When you judge another, you do not define them, you define yourself.
(Wayne Dyer)
Tuesday, November 06, 2007
.. oggi e' andato via un altro nonno..
.. e' il terzo che perdo negli ultimi due anni ma tengo stretto in me tutto quel che mi hanno insegnato. ..malgrado le diverse opinioni avute in vita li immagino tutti e tre, Mario, Niso ed Enzo a far baldoria insieme da qualche parte..
.. un messaggio che rimarrà probabilmente inascoltato perché non ho idea se gli "anonimi" che visitano i miei blog o il blog di qualcun altro (leggi Amalia) siano riconducibili alla stessa persona..
..io so cosa sto vivendo.. ..io so cosa sta crescendo nella mia pancia.. ..io so prendermi la responsabilità delle scelte fatte.. e ci metto sempre la mia faccia.. ed il mio nome.. in ognuno di questi passaggi.. prendendomi gli sputi e le carezze.. sempre sulla stessa faccia..
.. quindi gradirei che i commenti alla mia persona venissero fatti da individui con nome e volto.. ed anche che questi commenti non andassero a rovinare l'atmosfera giocosa di un blog dove persone che si vogliono bene ed a cui io voglio bene si scambiano battute e facezie.. senza cercare altro risultato che quello di un sorriso..
..senza ammiccamenti.. senza sporcizie.. solo sorrisi ed il calore della comunicazione..
Veronica l'americana.. è il mio nome.. qual è il tuo?
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
ERRI DE LUCA
C'ero. Ricordo. Rivendico
Tanto la conclusione a cui portano tutte le storie e' che la vita che uno ha vissuto e' una e una sola, uniforme e compatta come una coperta infeltrita dove non si possono separare i fili di cui e' intessuta. E cosi se per caso mi viene da soffermarmi su un particolare di una giornata qualsiasi [...] posso star sicuro che anche in questo minimo insignificante episodio e' implicito tutto quel che ho vissuto, tutto il passato, i passati molteplici che inutilmente ho cercato di lasciarmi dietro le spalle, le vite che alla fine si saldano in una vita globale [...] Se una notte di inverno un viaggiatore- Italo Calvino