Sunday, December 20, 2009
Thursday, December 17, 2009
"Lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo. E’ successo nel modo più consono alla realtà perché è un colpo «omeopatico». Un uomo malato, da dieci anni seguito dai servizi psichiatrici pubblici, armato di un souvenir della sua città, il simbolo della Milano civile e religiosa, il Duomo in miniatura pesante con guglie e Madonnina incorporati, aggredisce e colpisce un folle che per due ore sul palco ha gridato guerra contro tutti, aggredendo lo Stato, scagliando corpi contundenti contro la Repubblica, demonizzando i «suoi» nemici comunisti e di sinistra che ha presentato come «nemici» di tutto il popolo, presente in piazza, istigando non solo all’osanna di giuggiole demenziali, ma all’aggressione contro chi gli vuole – secondo lui – impedire di governare. Un uomo senza Legge e senza Stato aizza gli animi di psicolabili sui quali si erge come nano, formato tascabile, con un linguaggio da guerrafondaio, da comunista breshneviano, da estremista barricadiero, da folle. Cosa si aspettava? Un malato ha risposto in maniera uguale e contraria, facendogli assaporare con un colpo di duomo quello che aveva appena finito di predicare. Pura omeopatia."
..per me e' stato come aprire gli occhi..
V
Wednesday, December 16, 2009
Questa e' per te.. amica che non conosco. Blu notte.. come te
Il tempo non scandito
Imparare a vivere
il tempo non scandito
a spiare lo spazio
tra un atto e l'altro
a sentire il fremito
di palpebra chiusa
il timbro del pensiero
velato da parole
a vivere gli spazi deserti
i momenti scartati
ad assaporare il futuro
mediato da un passato
non ancora sciupato
dal presente
coniugare cosi
il tempo
nella vita.
Diego L. Bastianutti, 2006
Thursday, December 10, 2009
Thursday, December 03, 2009
Saturday, November 21, 2009
Tuesday, November 10, 2009
..sono un po' stufa.. stufa anche di me stessa quando divento lamentosa.. ma lasciatemi fare ogni tanto.. Sofia ha l'influenza "maiala" e tossisce come una disperata.. io mi barcameno tra lavoro e bimba febbricitante.. cercando di fare tutto.. accontentare tutti essere sempre "giusta", "carina", "disponibile"... ma non serve a nulla.. c'e' sempre qualcuno pronto a sputar sentenze ed a rovinarmi le giornate..
..sai che c'e'? ANDATE A CAGARE!
Wednesday, October 21, 2009
Monday, October 05, 2009
Tuesday, September 01, 2009
di Sujata Bhatt
quella che va via"
Eleanor Wilner
Ma io sono quella
che va via, sempre
la prima volta fu la più-
fu la più
silenziosa.
Non parlai,
ne' risposi
a coloro che immobili mi salutavano
con il lieve fruscio
dei sari ondeggianti al vento.
Per augurare buon viaggio
dalla spiaggia di juhlu
gettarono noci di cocco
nel mare d'arabia-
ma vidi i mendicanti saltare in acqua
dietro le noci di cocco - una buona pesca per a cena. e alla fine
chi raccoglie l'augurio
del sacrificio delle noci di cocco?
Io sono quella
che va via sempre.
talvolta mi chiedono se
sto cercando un posto
in cui l'anima smetterà
di vagare
un posto in cui fermarmi
senza più desiderio di partire
chi sa.
la gioia e' forse
potere sempre partire-
eppure non ho mai lasciato la casa.
l' ho portata via
con me-qui nelle tenebre
dentro me.se torno indietro, ripercorro i miei passi
non troverò più
quella prima casa in nessun luogo
della mia terra madre.
Non ci permisero
di prendere molto
ma riuscii a nascondere
la casa dietro il cuore.
guarda la spiaggia vuota
ora al crepuscolo-non c'e' sola
a indorare le onde,
non c'e'luna ad avvolgerle
in riflessi d'argento-
guarda
l'oscurità che si insinua
quando il mare e' senza maschera
non e' più cosi bello.
Ora il vento cessa
di soffiare a vuoto-
mentre la terra chiama
la casa chiama
torna, torna-
sono quella
che va via,sempre.
perché devo-
con la mia casa intatta
che sempre cambia
così che le finestre non si intonano
più con le porte-i colori
si scontrano in giardino-
e l'oceano abita in camera da letto.
Sono quella
che va via, sempre
via con la casa
che può solo restarmi dentro
il sangue-la mia casa che non ha posto
in nessuna geografia.
Wednesday, August 26, 2009
Thursday, June 18, 2009
Tuesday, May 12, 2009
Non c’e’ un momento buono nella vita per affrontare, gestire, accettare la divisione dei propri genitori..
La domanda che mi faccio adesso pero’ e’ “li ho mai pensati veramente insieme? Nella mia mente ho mai veramente considerato i miei genitori una coppia?”
Forse no, forse ho sempre considerato altre persone come modello per una vita di coppia.. non ho mai guardato ai miei come esempio di vita a due..
Sono e sono stati mamma e papa’.. ma marito e moglie, nella mia testa, no, mai.
Forse solo questo mi salva..
Friday, May 08, 2009
Diego de Silva
Non e' una fase di rimpianti.. solo un pezzo di un libro che mi e' piaciuto ed un momento impensato in cui mi sento "solissima"..
Tuesday, April 28, 2009
Monday, April 20, 2009
Io la mia famiglia l'ho incontrata qualche anno fa (il 2000: nuovo secolo, nuovo millennio, nuove regole??).. e non voglio lasciarla.. mi appartiene ed io vi appartengo malgrado il tempo e la distanza..
..oltre a MIA madre ho un'altra madre che ho scelto attraverso l'affetto, la stima, la partecipazione alla gioa ed al dolore..
..oltre a MIO padre ho un altro padre che forse stimo piu' del mio..
..oltre a MIO fratello ho un altro fratello (e coincidono i nomi.. siamo una famiglia strampalata, no?)
.. e poi un'aggiunta di "parenti" con i quali la mia anima, i miei pensieri han sempre suonato armonici..
..chi l'ha detto che le famiglie ce le troviamo alla nascita?
Friday, April 17, 2009
..sento la mancanza delle mie pilloline e degli occhiali rosa che mi posavano sul naso..
..inutile ricordarmi che il percorso e' mio e solo mio.. non ho chiesto consigli, non ne voglio. Lasciatemi le righe di questo blog per piangere un po'..
Thursday, April 16, 2009
OGGI
oggi e' un giorno di bisogno di coccole..
oggi e' un giorno di visione della mia vita da un angolo non considerato..
oggi e' difficile sorridere..
oggi sono arrabbiata (principalmente con me stessa..).. tornero' a casa a strusciarmi a Sofia.. ad annusarle il collo e riconoscere il mio odore in lei..
.. ma non mi dite di nuovo di cercare in lei la mia felicita'.. sono io a dover essere felice per lei, per non regalarle una mamma depressa.. ed io lavoro per questo, ogni giorno..
..oggi e' solo un giorno piu' complicato..
Wednesday, April 15, 2009
Wednesday, April 08, 2009
Monday, April 06, 2009
Silenzio..
Ieri sera alle 22:30, sentendo il tremolare della casa per la scossa in Emilia Romagna arrivata fino a Trento, abbiamo parlato con un po' di paura del fatto di essere al sesto piano.. della bambina da portare giu' di corsa dalle scale...
.. e questa notte per cosi' tante persone quell'incubo e' diventato reale..
Thursday, April 02, 2009
..i doppi..
..chissà cosa penserà lei di quelle che scrivo io..
..cantata dalla Martini mi fa piangere, sempre..
La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane
La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare
La costruzione del mio amore
mi piace guardarla salire
come un grattacielo di cento piani
o come un girasole
ed io ci metto l'esperienza
come su un albero di Natale
come un regalo ad una sposa
un qualcosa che sta lí
e che non fa male.
E ad ogni piano c'è un sorriso
per ogni inverno da passare
ad ogni piano un Paradiso
da consumare
dietro una porta un po' d'amore
per quando non ci sarà tempo di fare l'amore
per quando vorrai buttare via
la mia sola fotografia
E intanto guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo
e sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia
sono io che guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo
e tutto ciò mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso
E la fortuna di un amore
come lo so che può cambiare
dopo si dice l'ho fatto per fare
ma era per non morire
si dice che bello tornare alla vita
che mi era sembrata finita
che bello tornare a vedere
e quel che è peggio è che è tutto vero
perché
La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane
la costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare
E intanto guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo
e sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia
sono io che guardo questo amore
che si fa grande come il cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo
e tutto ciò mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso
Sì.
Wednesday, April 01, 2009
Tuesday, March 31, 2009
Thursday, March 26, 2009

Oggi il sole si sforza ma non scalda. Spinge per entrare più in profondità ma c’e’ un vento freddo ed umido che scende violento dai monti e non lascia spazi. Penso a quando questa sensazione entra nell’animo. In giorni come questi sento una tristezza sottile ed un desiderio di carezze per chi non si libera dai ricordi e non riesce a prescindere dalla vita felice degli altri; per chi cerca in una parola, una foto, un’immagine in movimento l’attimo di felicità e di amore che gli apparteneva.
Tuesday, March 24, 2009
E’ giusto? E’ sano? .. non credo..
Posso fare qualcosa per aiutarla? .. non credo..
Lo farei? ..non credo..
“Ho smesso di dire bugie perché ho perduto l'immaginazione ma non c'è nulla di affidabile nelle mie verità.”
Efraim Medina Reyes
Monday, March 23, 2009
Anelli .. di fumo
..le emozioni? la tristezza ed il vuoto di quando un oggetto perde il proprio significato e tutto il suo valore.. splendore inutile. ed amaro.
Wednesday, March 18, 2009
..a chi l'amore lo ha accanto da un giorno o da cent'anni..
..a chi l'amore lo sogna.. nel modo giusto..
Indizi
di Umberta Telfener
L'amore fa paura. Perché è enormemente sopravvalutato come soluzione alla solitudine, perché implica mettersi in gioco, perché si pensa che si potrebbe soffrire troppo se l'altro ci lasciasse (spesso le immagini che vi si associano sono di tessuti lacerati e sanguinanti). Paura è il nome che diamo alle nostre incertezze, alla nostra insicurezza che proiettiamo sull'altro, che facciamo diventare un nemico pericoloso. Allora sogniamo amori idealizzati e perfetti, fuori dal reale; oppure scegliamo persone sbagliate per continuare a emozionarci pur rimanendo autonomi. Alcune persone hanno paura della vita e si mettono in due per proteggersi da essa, altri temono l'amore e si accontentano di rapporti distanti, formali, di facciata, in cui si rimane uguali a se stessi. In cui non si chiede né a sé né all'altro di mettersi in gioco nel rapporto. È proprio per questo che quando spontaneamente finisce l'eccitazione della novità ci troviamo con la nostra unione vuota, senza più niente che ci tenga insieme. Da lì la voglia di ricominciare da un'altra parte. Le situazioni amorose sono decidibili e determinabili? Certo che no. Noi umani non ci comportiamo in maniera prevedibile come un tostapane o un'automobile. Un tradimento può sempre avvenire, una distrazione, un incontro più importante. Il futuro non è sotto il nostro controllo ma proprio questo è il bello. C'è poi un minuto di sospensione tra quello che il futuro ci propone/impone e il nostro arbitrio. La possibilità di dire ci sto/non ci sto/proviamo di nuovo. Quali rischi ci sono nell'amare? Pochissimi. Purtroppo non ne siamo consapevoli. Rischiamo meno che nello stare in una relazione senza amore, che può deprimerci in maniera irreversibile, lentamente. I vantaggi invece sono incommensurabili. Tra questi c'è la possibilità di evolvere e maturare, anche di imparare a dare e a chiedere, rispettando noi stessi. E se l'altro se ne va, se ci manca di rispetto, se ci offre solo briciole, se tenta inconsapevolmente o meno di farci del male, se..., se... noi abbiamo noi stessi su cui contare, sempre e comunque. Possiamo contare sul nostro cuore, sulle nostre risorse e sulle nostre debolezze. Purché siamo onesti con noi stessi, ci diciamo chi e dove siamo, cosa dobbiamo migliorare, come possiamo adattarci di più alla vita. Non è sulla certezza che si basa l'amore ma sull'investimento che implica curiosità verso l'altro, disponibilità a mettersi in gioco e a investire su progetti comuni, quelli che ci permettono di ballare insieme.
Monday, March 16, 2009
Thursday, March 12, 2009
Yeats
Tuesday, March 10, 2009

"Scrivere è trascrivere. Anche quando inventa, uno scrittore trascrive storie e cose di cui la vita lo ha reso partecipe: senza certi volti, certi eventi grandi o minimi, certi personaggi, certe luci, certe ombre, certi paesaggi, certi momenti di felicità e disperazione, tante pagine non sarebbero nate".
(Claudio Magris)
POESIA
pensare una targhetta sul citofono
con i nostri cognomi congiunti
se prima di addormentarmi
mi studio di variarla
in ottone
in ferro smaltato bombé
in plastica oro a caratteri rossi
in plastica grigia a caratteri blu
in cartoncino manoscritto
nell'antica striscia del dymo
immagina
quanto male mi faccia
pensare a un figlio in cui congiunti
fossero i nostri occhi
Michele Mari
Da: Cento poesie d'amore a Ladyhawke, Einaudi, 2007.
Monday, March 09, 2009
.. attraverso la lettura dei libri si vive un transfer simile ma a me, per fortuna, non e' mai capitato di invidiare la vita "reale" di qualcun altro.. deve essere una sensazione triste.. e piena di solitudine.
Thursday, March 05, 2009
Oggi ha lasciato il suo blog.. lo ha rimandato nel nulla ed io non posso che accettare e capire la sua scelta anche se mi ha lasciato un buco dentro.. anche se nel momento in cui ho realizzato ho vissuto un momento di perdita intenso, fortissimo.
Mi mancherai amica cara ma spero di incontrarti ancora, riconoscere un giorno le tue parole e poterti sorridere di nuovo..
..avevo perso fragmenta vetera ed un giorno ho re-incontrato res amissa... ti aspettero'...
"Si rientra. La sera è fredda, ventosa. Il grande o piccolo freddo che si sente quando, alla fine di un viaggio lungo o breve, la coralità che ha unito fraternamente alcune persone si scioglie; l'amicizia resta, ma quella costellazione e la sua atmosfera non si ripeteranno. Disaggregazione di un momento, di una formazione comunque irripetibile – come la forma delle nuvole, dice J., i cui occhi ridenti ignorano la paura ma conoscono la malinconia. "Quanti paesaggi si allontanano da te, con tuo dolore" si legge in una poesia di César Antonio Molina, finissimo saggista onnivoro e intenso poeta che ora ci sta riportando a Madrid, "oh, se sapessero che tu esisti, che li ami...".
Wednesday, March 04, 2009
Tuesday, March 03, 2009
Monday, February 23, 2009
Tuesday, February 17, 2009
Monday, February 16, 2009
Sunday, February 15, 2009
.. mi manca la fiera di San Giuseppe ..e soprattutto mi mancano le Zeppole di San Giuseppe.. e mi manca comprarle alla pasticceria all'angolo e portarle su per pranzo dal nonno o su all'ultimo piano.. e poi passeggiata..
..passeggero' per Trento e poi raccontero' a Sofia del tempo delle Zeppole e di come i tempi cambiano ma i nonni rimangono nei cuori, sempre. A volte si va a trovarli con il pensiero o loro vengono a trovarci attraverso un profumo.. una foto.. una carezza che si sente nell'aria.. una voce che accanto a noi chiama "Saveria.."
..ed Apollonio giustamente rispose..
La stampa è libera, viva la libera stampa. Ciò non toglie che ci sentiamo in dovere come ATIt, Associazione Teriologica italiana, di intervenire quando il diritto-dovere ad una corretta informazione viene violato, sfociando in un moralismo spicciolo e rozzo che tende a far credere ai lettori che tutto ciò che non riguardi gli incentivi alle imprese o le oscillazioni dei titoli di borsa sia non solo inutile, ma persino dannoso.
Purtroppo si tratta di un fenomeno che sta prendendo piede in modo preoccupante nel mondo dell'informazione italiana e che penalizza fortemente l'intero mondo della ricerca. L'ultimo episodio in ordine di tempo nell'edizione di domenica 1 febbraio de «Il Giornale», con un articolo dal titolo «Sprechi bestiali. Pagato dalla Regione per ululare nei boschi» il cui chiaro intento è quello di ridicolizzare l'attività di ricerca scientifica in ambito faunistico, annoverandola nell'ambito della futile stravaganza e quindi dello spreco, e mettendo sul banco degli imputati le Regioni e le Province che hanno avuto l'ardire di investire fondi - per lo più poche migliaia di euro - in attività di monitoraggio di grandi carnivori come il lupo piuttosto che in progetti di salvaguardia di specie cosiddette «minori» come il gambero di fiume, i chirotteri o gli anfibi. Regioni e Province che hanno preferito investire in progetti di conservazione e tutela della biodiversità piuttosto che in sagre della salsiccia o della castagna. Tutto questo denota un'ignoranza inaccettabile da parte di un quotidiano nazionale.
Ignoranza a livello legislativo, perché si ignora che lo Stato italiano è impegnato per legge - in applicazione alle Direttive europee in materia di protezione di ambiente, fauna e flora, contenute nella Direttiva Habitat - tramite due DPR, il 357/97 e il 120/2003 a monitorare lo stato delle «specie prioritarie» mediante l'azione di Regioni e Province Autonome. E tra le «specie prioritarie», cioè tra le specie particolarmente tutelate dalla legislazione europea, vanno annoverate, purtroppo per l'incauto e superficiale estensore dell'articolo, tanto il lupo quanto il gambero di fiume, o i pipistrelli, o molte altre specie oggetto di serie indagini svolte da ricercatori, magari dotati di dottorato di ricerca e pubblicazioni internazionali, sostenuti soprattutto dalla passione e non certo da cifre che susciterebbero l’ilarità di un idraulico o di un giornalista. Questa è la realtà, una realtà di cui se mai c'è da vergognarsi per motivi che nulla hanno a che fare con quelli riportati nell'articolo.
Ignoranza a livello scientifico, perché si ignora che ovunque si lavori su specie come il lupo lo si fa secondo criteri ampiamente standardizzati, elaborati dalla comunità scientifica internazionale, e che prevedono la ricerca di tracce «sul campo» e l'uso dei vocalizzi come strumento di localizzazione dei branchi e di quantificazione approssimativa del numero di animali. Detto per inciso: trattandosi di pratica che gode ormai di una certa popolarità, non occorreva certo una laurea in Biologia o Scienze Naturali per evitare a «Il Giornale» di scivolare nel ridicolo. Si tratta infatti di informazioni alla portata di uno spettatore occasionale di «Geo&Geo».
Infine ignoranza a livello politico e amministrativo, perché è solo un'attività sistematica di monitoraggio, di studio, di comunicazione al pubblico, ai gruppi di interessi e agli operatori economici, che consente agli
enti locali di ridurre al minimo l'impatto socioeconomico e la conflittualità sociale derivante dal ritorno di specie importanti come il lupo in ambiti geografici da cui la specie era scomparsa da oltre un secolo.
In conclusione: pochi giorni fa, su un grande quotidiano nazionale, l'ex ministro degli Interni Beppe Pisanu, esponente di spicco di Forza Italia e oggi presidente della Commissione Antimafia, sosteneva che «non possono essere le osterie padane a dettare la politica sull'immigrazione». Verrebbe da dire, parafrasando Pisanu, che lo stesso vale per l'informazione. Ci sono infatti redazioni che ostentano la stessa demagogia, la stessa ignoranza e la stesso rozzo populismo di chi fa dell’ignoranza un merito. Purtroppo.
presidente dell’Associazione Teriologica Italiana
Wednesday, February 11, 2009
Altre risposte a Cramer
Caro Direttore de Il Giornale
spero che il contenuto dell’articolo in oggetto sia stato imposto al vostro giornalista da direttive precise provenienti dalla vostra direzione. Spero che si sia voluto compiacere il lettore medio del vostro giornale a cui forse le tematiche naturalistiche e i problemi ambientali non importano un bel niente, men che meno in questi tempi di crisi. Spero che, dietro ad un articolo del genere, vi sia servilismo verso statiche ideologie politiche che non vedono alcun valore nella gestione sostenibile delle risorse naturali e nel rispetto per quell’ambiente dove non solo noi, ma anche i nostri figli, dovranno condurre le proprie vite.
Lo spero, perchè non serve essere un biologo o un ambientalista per constatare che l’articolo in questione non è basato né su una informazione corretta e imparziale né tanto meno su delle idee valide. A parte la confusione tra vespe e api, a parte la analysis dropping (se mai dropping analysis), a parte l’assenza completa di riferimenti alla normativa vigente italiana e europea, a parte l’assenza o la distorsione della informazione sulle vere finalità di alcune delle ricerche presentate (in particolare le indagini di wolf howling svolte “per vedere di nascosto l’effetto che fa”). La cosa eclatante e vergognosa è la presa di posizione del giornalista secondo cui qualunque consulenza in ambito naturalistico è uno spreco. Qualsiasi tipo di ricerca relativo a qualsiasi specie viene denigrato come spreco, senza fare distinzioni o paragoni, senza preoccuparsi di controllare il pensiero della comunità scientifica né di dare un’occhiata a ciò che fanno altri paesi del mondo occidentale né, già detto, di consultare la normativa. Consiglio al signor Cramer di prepararsi un bell’articolo sull’Inghilterra, l’Olanda o gli Stati Uniti, paesi molto più sottosviluppati dell’Italia, con degli “sprechi” naturalistici enormi.
Ma dopotutto mi rendo conto con soddisfazione del fatto che l’articolo non riesce ad andare a segno neanche nell’unico obiettivo preposto. Se infatti si cercava di mettere in mostra eventuali sprechi, non può che saltare agli occhi del lettore medio, dotato di una minima capacità di raziocinio, che gli sprechi immani denunciati dal vostro giornale non pagherebbero neanche un giorno di noleggio di auto blu da parte di un politico qualunque, neanche un pranzo del presidente del consiglio, neanche 1 minuto del volo presidenziale che l’onorevole Mastella ha ordinato tempo fa per presenziare a un GP di Formula 1. Ciò che il vostro giornale definisce sprechi, non solo altro che briciole cadute accidentalmente dalla tavola imbandita della politica a dare delle risorse irrisorie alla comunità scientifica più povera d’Europa.
Complimenti per la vostra professionalità. Da ciò devo dedurre che tra gli sprechi più imbarazzanti di questo paese ci sono i soldi che la politica passa a giornali come il suo…
Matteo Dei
La Risposta di Andrea Gazzola a quel ignorante di Cramer
sono rimasto sconcertato dall’articolo che ha scritto sul quotidiano il Giornale del 1 febbraio 2009
intitolato “Pagato dalla Regione per ululare nei boschi”.
Rimango inoltre stupito dal fatto che un quotidiano di così ampia distribuzione dia l’opportunità di
scrivere ad un cotale impreparato.
La domanda è sorta quando, da buon ricercatore universitario (precario e non Professore), ho
analizzato e sviscerato il suo elaborato. Sono balzati agli occhi grossolani errori di natura
concettuale, oltre ai suoi abbondanti neologismi di cui parlerò in seguito.
Vista la particolare enfasi da lei impiegata nello sminuire e ridicolizzare le ricerche sul lupo, mi
trovo costretto ad assumere il compito di informare lei e chi leggerà questa lettera sull’importanza
di tali indagini. Mi limiterò ad una breve discussione sulla specie di mia competenza ma sono certo
che le seguenti argomentazioni possano essere estese anche a lepri, pipistrelli, gamberi e rospi.
Il lupo (Canis lupus) rappresenta un elemento fondamentale degli ecosistemi naturali e la
conservazione di questa specie comporta un beneficio per tutte le altre componenti ambientali ad
essa interrelate. La conservazione di popolazioni vitali di lupo costituisce, pertanto, un contributo
importante al mantenimento della biodiversità.
Il lupo, inoltre, è una specie prioritaria di interesse comunitario, ai sensi della Dir, CEE 92/43
“Habitat” e del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 “regolamento recante attuazione della direttiva
92/43/CEE...”, la cui conservazione necessita di misure rigorose.
Tuttavia la presenza di questa specie, soprattutto in riferimento alla recente espansione dell’areale
nell’arco alpino occidentale, può comportare rilevanti problemi gestionali, in primis l’impatto della
predazione sul bestiame domestico (alcune centinaia di migliaia di euro l’anno, per lei che ama
tanto parlare di denaro). Tale questione impegna le Amministrazioni Regionali a definire una
strategia di intervento. Risulta quindi prioritaria la definizione e la messa in atto di una serie di
misure che permettano l’acquisizione di informazioni precise non solo sulla distribuzione spaziale e
consistenza numerica del predatore, ma anche sulla valutazione del conflitto tra lupo e attività
umane (allevamento zootecnico).
Comunque per eventuali futuri comunicati stampa in materia lupo mi rendo disponibile a fornirle
una revisione gratuita dei suoi lavori.
Mi permetta di fornirle alcune piccole osservazioni in merito al suo mediocre articolo: il termine
“figo” e “ululo” non compaiono in nessuna versione di Dizionario della Lingua italiana; inoltre non
ero ancora a conoscenza della nuova specie di lepre da lei coniata: lepre “verticale”.
Lei sminuisce lo studio sui gamberi d’acqua dolce condotto in provincia di Bolzano dal collega
Josef Leiter, si domanda perché non è stato fatto un analogo lavoro sui gamberi di acqua salmastra.
A questo punto nutro dei seri dubbi anche sulle sue conoscenze geografiche: il mare a Bolzano dove
lo ha visto?
Un’altra puntualizzazione: il nome della specie deve essere scritto in stile “italico” ed il genere,
ossia il primo nome, deve avere la lettera maiuscola, si informi, lo faccia per sé (oltre che per i suoi
lettori).
Nel suo articolo viene riportato come segue: “8.064 amministrazioni hanno comunicato 176.301
incarichi, per un totale di compensi erogati pari a 580.028.877,36 euro. Ma siccome poco meno del
50 per cento del totale non ha ancora trasmesso i propri dati, si presume che siano in ballo circa
500mila consulenze, per un ammontare che sfiora i 2 miliardi e 500 mila euro”.
Mi deve quindi spiegare a quale Professore di matematica ha chiesto consulenza per il modello
predittivo da applicare per la stima degli “sprechi bestiali”.
Infatti, se 580.028.877,36 di euro sono i compensi relativi a poco meno del 50 per cento del totale
degli incarichi, il totale dovrebbe essere leggermente superiore al doppio di questa cifra. Secondo
una semplice proporzione l’importo esatto dovrebbe ammontare a 1.644.995.994 euro e non 2
miliardi e 500 milioni di euro: per essere così attento agli euro percepiti dal suo prossimo mi sembra
sia alquanto disinvolto sui miliardi.
Inoltre, il termine inglese “analysis dropping”, in quale articolo scientifico lo ha recuperato?
Semmai lo sostituirei con quello di “scat analysis”.
Per i motivi sopraccitati, non reputo il suo articolo un affronto alla mia persona o alla mia
professionalità, piuttosto alla sua.
Se vuole, posso inviare alla redazione del suo giornale una versione corretta del suo lavoro.
Cordiali Saluti, e si impegni, la prossima volta farà di meglio
Dr. Andrea Gazzola
Monday, February 09, 2009
Sunday, February 08, 2009
Diffondete attraverso i vostri blog ad amici e conoscenti.. abbiamo bisogno di ricostruire quello che da troppi anni un manipolo di delinquenti sta cercando (riuscendoci) di destrutturare cioe' la societa' civile del nostro paese.
..diffondete.. diffondete.. diffondete..
LIBERTA' e GIUSTIZIA
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti.
Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Primi firmatari: Gustavo Zagrebelsky, Gae Aulenti, Umberto Eco, Claudio Magris, Guido Rossi, Sandra Bonsanti, Giunio Luzzatto, Simona Peverelli, Elisabetta Rubini, Salvatore Veca.
Rompiamo il silenzio. Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
Friday, February 06, 2009
Caro Francesco Cramer (de Il Giornale)
Vedi link http://www.ecowiki.it/caro-francesco-cramer-di-il-giornale.htmlmartedì, 3 febbraio 2009
E’ uscito uscito su Il Giornale un articolo dal titolo “Pagato dalla Regione per ululare nei boschi” ed eccovi la risposta che e’ stata inviata alla redazione e ad altri giornali. Noi la pubblichiamo, gli altri lo faranno?
Caro Francesco Cramer,
mi chiamo Elena Patriarca, di professione rubo al contribuente italiano e avrei continuato la mia carriera di parassita se Lei non mi avesse smascherata. Grazie al suo articolo ormai tutti sanno che ho ricevuto 6 mila euro dalla Regione Valle d’Aosta per il monitoraggio dei chirotteri (i pipistrelli, ovvero un terzo delle specie di mammiferi presenti nella regione).
Nel suo articolo però Lei non dice tutto, certamente non per ignoranza o per intento, bensì, immagino, per delicatezza. Io ormai sono nel baratro, probabilmente nessuno mi affiderà più un incarico e quindi tanto vale che vuoti del tutto il sacco: denuncerò i mandanti!
Si tratta di gente che bazzica a Bruxelles, pesci grossi, non aringhe come me, che rubano i soldi del contribuente europeo. Tengono i contatti con noi aringhe attraverso dei pizzini, cui hanno dato il nome di “Direttive”, immagino per disorientare i giornalisti come Lei. Uno di questi pizzini, la Direttiva Habitat, obbliga gli Stati membri dell’Unione Europea a monitorare lo stato di conservazione delle specie di “interesse comunitario”, fra le quali tutti i chirotteri. Lo Stato Italiano è tenuto a trasmettere rendicontazioni su tale argomento a quei furfanti di Bruxelles ogni 6 anni e, a tale fine, alle Regioni spetta il compito di raccogliere dati sul proprio territorio e trasmetterli annualmente allo Stato.
In tali resoconti, le Regioni devono anche far sapere quali misure hanno adottato per evitare il degrado dei Siti di Importanza Comunitaria (specie di covi, dove la “cupola” dell’organizzazione tutela habitat e specie minacciati). I soldi che avrò dalla Regione, in effetti, sono serviti anche a questo: durante il periodo del mio incarico mi sono infatti occupata della tutela dei chirotteri presenti in questi covi; in particolare mi sono adoperata affinché i lavori che dovevano essere realizzati in un importante edificio che ospita una colonia di repellenti rinolofi maggiori fossero portati a termine senza pregiudicare i chirotteri. E’ l’ultima colonia riproduttiva di tale specie di pipistrelli conosciuta sull’intero territorio piemontese-valdostano.
Le altre, grazie al cielo, sono andate incontro all’estinzione per cause antropiche o non sono ancora state “scoperte” da noi aringhe, cosicché non abbiamo potuto sperperarci sopra soldi pubblici; al riguardo Le va riconosciuto il merito di avere, con l’articolo, diminuito le probabilità che qualcuno sia pagato per scoprire tali colonie ed incrementato la probabilità che vengano distrutte senza che l’opinione pubblica lo sappia, perfetto corollario del tipo di informazione da Lei promosso.
Non paga delle nefandezze di cui sopra, avevo in programma anche una giornata di formazione, in cui istruire degli scagnozzi al fine di organizzare meglio futuri sperperi di denaro pubblico, sempre per i pipistrelli . Pensavo al Corpo Forestale, al personale dei Parchi e, più in generale, a quelli che in Valle d’Aosta sprecano tempo con la gestione degli ambienti rilevanti per la tutela dei chirotteri – ambienti forestali, zone umide, agroecosistemi, ambienti ipogei ed edifici monumentali – o che si occupano (mi vergogno a dirlo) di divulgazione naturalistica. Non so se la Regione vorrà confermare l’organizzazione della giornata; nel caso, sarà mia premura avvisarLa immediatamente e spero di averLa mia ospite: potrei fare ammenda offrendoLe tanti spunti per ulteriori avvincenti articoli.
Cordialmente,
Elena Patriarca
Thursday, February 05, 2009
Wednesday, February 04, 2009
Tuesday, February 03, 2009
Friday, January 30, 2009
Wednesday, January 28, 2009
..come si spiega il volere bene? come si spiega il guardare le foto di persone che non si vedono da secoli ed aver un sorriso che spunta sul viso ed un caldo caldo che si irradia nel cuore?
.. e non e' solo legato a loro come individui ma anche, e molto, a loro come coppia.
Mi rendono felice insieme.
Mi rende felice vedere o ricordare come uno guarda l'altro.
Mi rende felice immaginare la loro vita ora che ne so poco o nulla.
Mi rende felice sapere che posso continuare a voler bene ad entrambi a distanza.. ed a scaldarmi il cuore sapendo che stanno insieme.
..e' possibile che la definizione di coppia perfetta sia proprio questa: la loro esistenza insieme rende piu' leggera la vita di chi li conosce?
Tuesday, January 20, 2009
.. sento la mancanza dei MIEI amici.. so che ci sono e li sento vicini attraverso gli abbracci virtuali del telefono, della email, del video di Skype.. ma avrei bisogno, ogni tanto, di appoggiare la testa sulla spalla di alcuni/e di loro e farmi accarezzare per un po'. Senza parole.
.. sento la mancanza dei miei amici.. quelli che mi han scelta ed ho scelto negli anni.. quelli che mi amano e mi sgridano ..quelli che mi fan vedere dove ho sbagliato ma non mi giudicano.. quelli che hanno gioito di tutte le mie gioie.. quelli che quando stanno male han bisogno di me.. quelli che mi hanno vista piegata su me stessa, quasi spezzata ..quelli che hanno raccolto i pezzi con me e mi han aiutato a rimetterli insieme.. quelli che non mi mentirebbero mai.. quelli tra le cui braccia ho pianto a dirotto e che han bagnato i miei capelli con le loro lacrime.. quelli che mi han conosciuta come ragazza di qualcun'altro e mi son rimasti accanto quando son diventata ex-ragazza.. quelli che sono miei amici perche' piaccio loro come persona e non perche' sono la ragazza o ex-ragazza di qualcun'altro..
..banale lo so ma importa?
..e sono delusa perche' mi trovo costretta a chiudere in un recinto i miei pensieri ed il mio desiderio di comunicare..
Thursday, January 15, 2009
Wednesday, January 14, 2009
Un Blog e' per sua stessa natura pubblico, e questo lo capisco.. ma la gente tradisce se stessa, il buon gusto e la buona educazione commentando meschinamente su argomenti di cui non ha alcuna conoscenza.
Tuesday, January 13, 2009
(Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre piu' tardi)
Monday, January 12, 2009
Non mi conosci. Non mi conoscevi prima del "fattaccio".. se non attraverso quelle poche chiacchiere fatte per strada.. e dopo allora tutto quel che hai voluto sapere di me e' stato mediato dal risentimento.
Non mi conosci. Non sai quanto ho cercato di evitare tutto quello che e' accaduto, quanto non appartiene a me ed alla mia storia.. al mio rispetto per i sentimenti degli altri. Non mi sto giustificando, non credo di aver nulla di cui scusarmi.
Non mi conosci. Se hai voglia di conoscermi scrivimi. Hai la mia email.
Thursday, January 08, 2009
Wednesday, January 07, 2009
..a volte fa male..
.. quasi sempre il dolore e' anonimo.. perché non c'è mai il coraggio d'essere cattivi in modo chiaro..
A me non piace l'anonimato. Preferisco sapere sempre che occhi ha chi mi disprezza.