Thursday, December 02, 2010







..le maestre dell'asilo di Sofia stimolano il mio estro creativo invitandoci una volta all'anno a preparare il regalino di Natale per i nostri bimbi...

L'anno scorso la prova pratica consisteva nel confezionare un bruco ottenuto con nastri colorati, un calzino nuovo o vecchio, imbottitura per cuscini e tutto quel che ci fosse venuto in mente.. il risultato fu un bruco blu con la faccia da pesce gatto che pero' continua a far compagnia a Sofia nella sua stanza (e' un ottimo para-spifferi per la finestra!!)..

Quest'anno una scatola da scarpe per bambini da decorare secondo la nostra fantasia nella quale verranno inseriti una confezione di bolle di sapone, caramelle e mandarini... Vi allego le foto del risultato di cui sono molto, molto orgogliosa... fatto tutto con le mie manine di solito piuttosto pasticcione... (la scatola di partenza era blu con scritte beige).


Wednesday, December 01, 2010

..di nuovo bufera di neve.. ma nei giorni di lavoro e' (ovviamente) meno romantico..

.. la neve pero' da' un senso al mio vivere in montagna e forse riesce a restituirmi quel orizzonte piatto di mare di cui sento una mancanza quasi patologica.

L'orizzonte.. oggi e' la seconda volta che lo nomino..

Monday, November 29, 2010

..fuori dalla finestra la bufera di neve.. e noi al calduccio abbiam preparato il primo Albero di Natale "consapevole" con Sofia... sarà venuto un po' pacchiano rispetto allo stile medio degli Alberi che piacciono a me (monocolore/possibilmente argento/lucine bianche.. si', lo so, sono noiosa).. le luci sono coloratissime ma di due tipi diversi e fanno una gran confusione ..c'è uno spot di circa 30cm quadrati di albero che per volontà di Sofia riesce a contenere almeno 15 palline rosse....ma ci siamo divertiti un mondo ed e' l'albero che mi ha dato piu' gioia della mia vita (a pari merito con quello dei miei 3 anni)!!! .. i nonni in diretta su Skype dalla Toscana seguivano i lavori...

Thursday, November 18, 2010


..invece di firmare io avrei un'idea infiliamo tutte le nostre penne nel culo di Feltri?????

Tuesday, November 02, 2010

..e parto per LA domenica.. malgrado la piccola gia' fuori sia un po' malatina.. e la piccola che sta ancora dentro stia facendo stancare tanto la sua mamma... io arranco.

..ho bisogno di un attimo di pace per riprendermi... e non ce l'ho!!

Tuesday, October 26, 2010

L A

..sarà nel mio Karma ma pare che, da incinta, io debba attraversare l'Atlantico almeno una volta.. e mentre con Sofia facevo Los Angeles-Roma.. con Viola probabilmente mi toccherà un Roma-Los Angeles... tranquilli non vado a partorirla la'.. sarà solo un viaggio di lavoro di una decina di giorni..
..cosi', tornato Daniele da Taipei
, facciamo scambio di valigia e ci si saluta per andare in direzioni opposte.
.. e la pancia che cresce conoscerà gli zii Americani ed i posti dove babbo e mamma si sono conosciuti.

Wednesday, October 20, 2010

..Dani a Taipei con un mega tifone che incombe sul suo rientro... e varie possibili coltellate nella schiena :-)
...la pancia e Viola crescono.. Sofia diventa sempre piu' birichina ...

Wednesday, September 15, 2010

Noi tre femmine...

Sofia con la sua mamma e la sorellina Viola nella pancia della mamma...

Friday, September 03, 2010

Un appunto

La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;

essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;

distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;

stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.

Un’occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;

e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla
nel vento;

e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.


Wisława Szymborska - La gioia di scrivere

Wednesday, September 01, 2010

... 15 settimane e 3 giorni.. e' il tempo che ha gia' trascorso nella mia pancia.. tempo di capriole e di suoni attutiti.. tempo di stupori e prime promesse..
... ci ha gia' fatto spaventare un bel po' e non e' ancora nata..

... sara' di nuovo una scoperta di emozioni.. quelle che ho sempre timore di non riuscire a far andare a spasso fuori da me..

... Sofia e' stata pensata, voluta, inventata tanto, e soprattutto, da suo padre (anche prima che esistesse e malgrado le maldicenze..) e io mi perdevo dietro agli smarrimenti ed angosce.. l'ho dovuta avere tra le braccia.. annusare.. mordicchiare.. per credere fosse veramente mia..

... lei, invece, cresce nel suo/mio piccolo mondo liquido con le manine di sua sorella e di suo padre posate sopra..

Saturday, July 03, 2010

Montale

Lo sai: debbo riperderti e non posso.
Come un tiro aggiustato mi sommuove
ogni opera, ogni grido e anche lo spiro
salino che straripa
dai moli e fa l’oscura primavera
di Sottoripa.

Paese di ferrame e alberature
a selva nella polvere del vespro.

Un ronzìo lungo viene dall’aperto,
strazia com’unghia ai vetri. Cerco il segno
smarrito, il pegno solo ch’ebbi in grazia
da te.
E l’inferno è certo.

Tuesday, June 01, 2010

..SE QUESTI SONO UOMINI..

Un certo numero di militari hanno bloccato in acque appartenenti alla striscia di Gaza (o internazionali - non e' ancora chiaro) una nave che trasportava viveri e medicine in un paese CHE NON E' IL LORO ma che che loro han deciso di mettere in embargo contro tutte le delibere a riguardo nell'ONU.. nave che era gia' stata controllata nel porto di imbarco..

..pero' i militari asseriscono di essersi difesi perche' quando hanno cercato di salire a bordo li hanno attaccati con bastoni e spranghe... poi, se il mondo non ha capito male, alla fine della storia i "terroristi" erano cosi' ben organizzati e preparati che i NOVE morti sono tutti tra loro.. ci sono 40 feriti e solo 5 di questi sono tra i militari..

..se anche questa operazione delle ONG fosse stata tutta una provocazione avrebbe messo in luce per l'ennesima volta come ci sono due pesi e due misure nel sopportare i comportamenti tirannici e antilibertari di Israele rispetto al resto del mondo.

..immaginate la stessa situazione ma al posto di Israele metteteci qualsiasi stato africano o mediorientale..

IO SONO ALLIBITA.. e parecchio incazzata...

Wednesday, May 26, 2010

8 X MILLE

Oggi abbiamo firmato per la dichiarazione delle tasse:

8 per mille ai Valdesi (in questa pagina i loro criteri)

5 per mille a Emergency (codice 97147110155, firma nel riquadro sul sostegno al volontariato).

Sunday, May 23, 2010

23 Maggio 1992

Scritta il giorno dopo, allibita.. impaurita.. incazzata.. avevo 19 anni.
Oggi come allora, allibita.. impaurita.. incazzata.

"Un buco dentro alla terra,
una ferita che brucia su una madre
tradita.
Dal baratro cinque voci si sono unite alle centiaia che
gridano
urlano
condannano
implorano:
COMBATTI!
La mia rabbia vive per voi.
Voi nella mia rabbia."

Sunday, May 02, 2010

..ma cosa e' www.sitedossier.com??
..chi lo usa me lo puo' spiegare??

Saturday, May 01, 2010

La febbre di Sofia ed Emergency

Sofia ha la febbre alta da due giorni e siamo sole a Trento.
Ho avuto una mezz'ora di sbandamento e preoccupazione.. poi Sofia si e' addormentata e, dopo aver messo in ordine in casa e nei miei pensieri ho ritrovato un foglio in cui avevo stampato un estratto da "Pappagalli Verdi" di Gino Strada. ..e le ansie e le preoccupazioni hanno ripreso il loro posto del cassetto dei problemi risolvibili..
E' vero che non tutti possono essere Gino Strada.. non tutti han la forza di rivoluzionare la propria esistenza nel servizio per gli altri.. spero di riuscire ad insegnare a Sofia che per essere "rivoluzionari" basta vivere la propria esistenza nel rispetto dell'altro, nella ricerca dell'altro.. nell'incontro dell'altro..

..a voi regalo le parole che mi han fatto riflettere su cio' che si passa ai propri figli..

"Mia figlia Cecilia aveva nove anni, quando è venuta a trovarmi a Quetta, vicino al confine afgano. La mamma l'aveva scoperta con un paio di mie foto sotto il cuscino. "Le tiene lì come fossero dei santini" - mi disse Teresa al telefono - probabilmente non capisce perché sei così spesso lontano da lei. Abbiamo deciso, veniamo a trovarti, saremo lì tra quattro giorni."
E io sono andato in crisi, ancora una volta. Con la testa che si affolla di pensieri e vecchi ricordi. Di me e cecilia che passavamo giornate interminabili a costruire case e giocare coi trenini sulla moquette marrone di camera sua. Noi due a gironzolare a quattro zampe per casa, a inventarci ogni giorni un nuovo "gioco degli animali" con tutte le possibili varianti, a fare gli orsi a caccia di salmoni nel torrente che scorreva a fianco del lettone della mia camera. E poi su su, fino ai tempi dell'asilo comunale, l'ineguagliabile asilo di Gabri e Mara che mi facevano vedere mia figlia crescere di giorno in giorni… Ho passato con Cecilia secoli di felicità, e a chi recitava la litania "goditela adesso, perché quando crescerà cominceranno i problemi" ho sempre risposto: "stronzate, Cecilia è Cecilia".
Ma forse ho esagerato, nella mia presuntuosa convinzione che il gioco fosse fatto, forse ho creduto che quegli anni spesi insieme potessero essere un investimento per la vita, forse ho preteso che una bambina di nove anni capisse un padre che sta via mesi e torna solo per cambiare le valigie. E mi ha preso l'angoscia, che è molto peggio della paura che a volte capita di provare in situazioni di guerra. L'angoscia di averla persa, di averla ferita, di aver rotto quel rapporto che era la cosa più bella che avessi costruito in quarant'anni. Avevo bisogno di Cecilia, subito…
Forse ero ancora in tempo, forse l'incantesimo non era ancora svanito, ma sentivo di dover fare in fretta.
Sono andato a prenderle a Karachi, in Pakistan. Lei e Teresa dovevano arrivare con un volo notturno che ha ritardato quattro ore e che mi ha fatto ricominciare a fumare per altri dieci anni, dopo che avevo smesso da mesi. E Cecilia, ancora una volta, è stata quella bambina forte, geniale, schiva generosa che da sempre conoscevo. E' venuta a Quetta con me, un atterraggio un po' così su una pista ghiacciata mentre lei spiegava alla mamma che tutto sarebbe andato per il meglio.
Quella sera mi hanno chiamato in ospedale poco prima di mezzanotte. Non ho fatto in tempo a posare il telefono, che Cecilia era già sveglia, ed è bastato uno sguardo per capire che sarebbe venuta anche lei. Così è finita che ci siamo andati tutti in ospedale, con Teresa a chiedermi se non sarebbe stata un'emozione troppo forte… Erano in cinque, stesi sulle brande nella grande sala dove si raccolgono i feriti. Li stavano lavando con stracci bagnati, per togliere la polvere che si deposita addosso quando bisogna viaggiare a lungo, per sentieri di montagna, perché qualcuno ti possa curare. Feriti del conflitto afgano, tre di loro bambini. Uno poteva avere gli anni di Cecilia, col cervello che gli colava sulla guancia. Accanto a loro, madri vestire di nero avvolte nei larghi chador.
Ho visto Teresa uscire da quella stanza inorridita e con gli occhi lucidi, ma Cecilia è rimasta. Ha voluto persino venire in sala operatoria, vi è stata per ore a guardare quegli strazi, a cercare di farsi una ragione nel suo cuore grande grande, a sforzarsi di giustificare suo padre che non stava più a giocare coi trenini o a seguire i suoi progressi a scuola. Ancora una volta ho ricevuto da Cecilia una grande lezione. Avrei potuto, e dovuto, cercare di spiegarle il perché delle mie partenze e delle mie assenze. Forse non avrebbe avuto bisogno delle mie foto sotto il cuscino. Ma non l'avevo fatto, e allora è venuta lei da me, per capire e per farmi capire che non potevo tenerla fuori dal gioco. Era cresciuta, più di quanto potessi immaginare, non era più solo il mio cucciolo di orso né il mio pulcino. Era anche, e soprattutto, una bambina con il diritto di conoscere e di giudicare le mie scelte, le scelte di suo papà. Siamo usciti dalla sala operatoria, Cecilia era sveglissima, come sempre di fronte a qualcosa che le interessa.
Abbiamo trovato Teresa ad aspettarci nella sala buia dove si beve il tè e ci si riposa tra un intervento e l'altro. Chissà perché portava gli occhiali da sole, mentre camminavamo per l'ospedale illuminato dalle tante stelle dell'inverno afgano. Ci siamo avviati verso la macchina. Rahman, uno dei bambini feriti che avevamo finito di operare mezz'ora prima, camminava davanti a noi avvolto in una coperta e accompagnato da un infermiere che reggeva la bottiglia della flebo e lo scortava verso la sua tenda. Una grande fasciatura bianca gli copriva il braccio sinistro. Avevamo dovuto amputarlo sopra il polso, la mano spappolata da una piccola mina, una PFM-1 di fabbricazione russa. Camminava in silenzio, senza un lamento.
"Ma è quel bambino che era in sala operatoria" ha esclamato Cecilia. "Perché non piange?"
Ne abbiamo ragionato a lungo, abbiamo cercato di capire perché i bambini, quei bambini, non piangono. Mi ha sollecitato a parlare della miseria che si fa routine, della presenza silenziosa della tragedia, e a volte della morte, che diventa condizione di vita. Forse è questa quotidianità della tragedia che li prepara a non piangere. Abbiamo parlato di quei bambini, e di quelli che da noi si rotolano istericamente per terra per non cambiare il cerotto dell'ultima spellatura sul ginocchio. Non ci siamo detti nulla il giorno dopo, c'è un linguaggio muto e segreto tra noi. Ma ci siamo sentiti più insieme, siamo perfino tornati a essere la "famiglia orsi". E sono spariti i "santini" da sotto il cuscino.
Cecilia ha oggi vent'anni. A volte mi dice che "da grande" vorrebbe venire in giro con me. Io non glielo ho mai suggerito. Sarebbe forse un po' folle, ma stupendo. Forse potrei ridarle parte del tempo che le ho rubato."
GINO STRADA, da Pappagalli verdi, Universale Economica Feltrinelli, 2001

RICORDI.....

Era d'estate

Ero nuda tra le sue mani
Sotto la gonna alzata
Nuda come non mai
Il mio giovane corpo
Era tutto una festa
dalla punta dei miei piedi
Ai capelli sulla testa
Ero come una sorgente
Che guidava la bacchetta
Del rabdomante
Noi facevamo il male
Il male era fatto bene


Jacques Prevert

Tuesday, April 20, 2010

..e' passato il mio compleanno.. e l'ho vissuto in silenzio, almeno qui sopra.. nella realta' che si vede e si tocca ci sono state tante parole e tante sorprese che mi hanno fatto emozionare..

tra queste un regalo che comprendeva parole di Alda Merini:

"Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore."

..parole che hanno colto il momento... parole che hanno tradotto l'inquietudine dei miei ultimi giorni..

..poi come e' normale il giorno magico e' passato ed adesso da qualche settimana stiamo di nuovo arrancando per risolvere problemi.. sfighe quotidiane e straordinarie..

..Sofia e' dai nonni in misura preventiva per una possibile varicella in arrivo... e noi due da soli a Trento viviamo un po' rallentati senza dover correre a destra e sinistra..

..sono in riflessione..

Tuesday, March 30, 2010

I principi di democrazia (che, comunque, da una certa parte politica vengono tirati in ballo solo quando fan comodo e calpestati per il resto dell'anno) IO li rispetto.

Infatti oggi non sono qui a gridare al golpe ne' a sparare stronzate tipo i giudici mi perseguitano.. i radicali mi si sono sdraiati davanti per non farmi consegnare le liste.. o a chiamare una nuova marcia su Roma (vedi La Russa ndr)..

..molto semplicemente dichiaro che tutti coloro che hanno di nuovo votato per il nano faccia di merda ed i suoi compari mi FANNO SCHIFO...

Friday, March 26, 2010

..mi ha fatto emozionare


Thursday, March 25, 2010

Amalia

oggi e' il compleanno di Amalia.. e tutti i miei abbracci sono per lei..

oggi vorrei passare con Amalia e famiglia il suo compleanno .. ed il non poterlo fare mi rende "nuvolosa".. la mia vita ha un orizzonte bislacco..

VIGILIA DI RESTARE


Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua speranza.

Mi spolvero le palpebre.
Ho messo all'occhiello
la rosa dei venti.

Tutto è pronto: il mare, l'atlante, l'aria.

Mi manca solo il quando, il dove,
un diario di bordo, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.

La nave che non c'è, le mani attonite,
lo sguardo intento, le imboscate,
il filo ombelicale dell'orizzonte
che sottolinea questi versi sospesi...

Tutto è pronto. Sul serio. Invano.

Juan Vicente Piqueras

Sunday, March 21, 2010

"LA DISPERAZIONE più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile."

Per un voto onesto
servirebbe l'Onu

di ROBERTO SAVIANO


 Per un voto onesto servirebbe l'Onu
"LA DISPERAZIONE più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?

Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c'è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L'ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l'orgoglio. Ma come è potuto accadere?
Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità.

Il senso del "è tutto inutile" toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna.
Io non voglio arrendermi a un'Italia così, a un'Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all'Osce, all'Onu, alla Comunità europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare.

Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov'è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà. Ci indigniamo per politici come l'imputata Sandra Lonardo Mastella che dall'esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro. Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all'ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell'Udc. Così sui manifesti c'è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro.

Ci indigniamo per la vicenda dell'ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl. Ci indigniamo perché il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d'arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl.

Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della 'ndrangheta, com'è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l'accusa, nella mega-truffa di Fastweb. Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto.
Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra.

E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte. Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di 'ndrangheta. Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell'inchiesta Why not. Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell'inchiesta sulle pale eoliche. Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell'ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Siderno. Il boss Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l'uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta.

A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti e ci indigniamo perché facciamo delle valutazioni che vanno oltre il - o vengono prima del - diritto, valutazioni in merito all'opportunità politica e alla possibilità di votare per professionisti che non cambino bandiera a seconda di chi sta alla maggioranza e all'opposizione. Trasformarsi, riciclarsi, mantenere il proprio posto, l'antica prassi della politica italiana non è semplicemente una aberrazione. È ormai considerata un'abitudine, una specie di vizio, di eventualità che ogni elettore deve suo malgrado mettere in conto sperando di sbagliarsi. Sperando che questa volta non succeda. È un tradimento che quasi si perdona con un'alzata di spalle come quello d'un marito troppo spensierato che scivola nelle lenzuola di un'altra donna.

Ma si possono barattare le proprie attese e i propri sogni per la leggerezza e per il cinismo di qualcun altro?
Oramai si parte dal presupposto che la politica non abbia un percorso, non abbia idee e progetti. Eppure la gente continua ad aspettarsi altro, continua a chiedere altro.

Dov'è finito l'orgoglio della missione politica? La responsabilità di parlare a nome di un elettorato? Dov'è finita la consapevolezza che le parole e le promesse sono responsabilità che ci si assume? E la consapevolezza che un partito, un gruppo politico, senza una linea precisa, non è niente? Eppure proprio questo è diventata, nella maggioranza dei casi, la politica italiana: niente, spillette colorate da appuntarsi al bavero del doppiopetto. Senza più credibilità. Contenitori vuoti da riempire con parole e a volte nemmeno più con quelle. A volte si è divenuti addirittura incapaci si servirsi delle parole.

Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze - certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l'obbedienza al clan. È terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l'avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani.

Solo quando la politica smetterà di somigliare al potere mafioso - meno crudele, certo, ma meno forte e solido - solo quando cesserà di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà possibile dare un'alternativa vera e vincente.
Anche nei paesi dominati dalle mafie è possibile essere un'alternativa.
Lo sono già i commercianti che non si piegano, lo sono già quelli che resistono, ogni giorno.

Del resto, quello che più d'ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate.
L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista.

Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.

Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all'Onu, all'Unione Europea, all'Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità delle elezioni.
Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere. Che restare in Italia, vivere e partecipare è necessario. Che la felicità non è un sogno da bambini ma un orizzonte di diritto.

Monday, March 15, 2010





..l'ultima nevicata ai Pianacci ha dato vita al "bimbo-neve" un nuovo amico di Sofia...

Sunday, March 14, 2010

.. io gli insulti anonimi continuo ad ignorarli e non mi costa nulla.. solo la fatica di un click..
.. ma mi chiedo come sia possibile esista gente che, a distanza di tre anni ed una bambina, abbia ancora voglia di perdere tempo su certi argomenti.. (e sono certa che non e' nessuno dei diretti interessati..)
.. ma crescere?? ci sono battaglie piu' interessanti e sensate da combattere...
"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo"
Mahatma Gandhi


Il 26 Marzo 2010 regala un libro ad uno sconosciuto..

http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/archives/1010

Friday, March 12, 2010

"VI SUPPLICO DI ESSERE SEMPRE INDIGNATI"
Martin Luther King

Sunday, March 07, 2010

CARE PIRLE E CARI PIRLA di Marco Travaglio


Care pirla e cari pirla che avete consumato diottrie a studiarvi le norme elettorali fino all’ultimo codicillo in corpo 2, avete consumato scarpe andando in giro a raccogliere firme regolari, vi siete congelati stazionando per ore ai banchetti per convincere i passanti a sottoscrivere le liste, avete rinunciato al tempo libero per inseguire gli autenticatori in capo al mondo e vi siete svegliati alle tre del mattino per presentarvi per tempo agli uffici elettorali, questo discorso a reti unificate è dedicato a voi imbecilli ancora convinti di vivere in uno Stato di diritto, in una democrazia fondata su elezioni regolari, cioè conformi alle leggi vigenti.

Spiacente di informarvi, casomai non ve ne foste ancora accorti, che viviamo in un regime fondato sulla legge del più ricco e del più forte, di chi grida e minaccia di più. Una legge che varia a seconda delle esigenze del più prepotente. Se, puta caso, costui viola la legge, non ha sbagliato lui: è sbagliata la legge, che viene cambiata su due piedi. Se poi, puta caso, la Costituzione non lo consente, non è sbagliata la nuova legge: è sbagliata la Costituzione. Che si può cambiare come un calzino sporco. Se penso che da cinquant’anni mi chiamano “il figlio del re” per la mia somiglianza con Umberto II, mi scompiscio. Hanno sbagliato re: io sono l’erede di Vittorio Emanuele III, quello che nel 1922 non mosse un dito contro la marcia su Roma e nel 1943 se ne fuggì a Brindisi. Sempre di notte. Infatti quando ho firmato il decreto salva-Banana? Di notte.

Del resto chi sono io per respingere una legge con messaggio motivato alle Camere come previsto dall’articolo 74 della Costituzione? Mica sono il garante della Costituzione. L’ho già detto per lo scudo fiscale: se non firmo, quelli mi rimandano indietro la stessa legge e poi devo firmarla comunque. Tanto vale farlo subito. A chi mi prospetta le dimissioni, rispondo che non conosco questa parola: sono in Parlamento dal 1953, figuriamoci. E in vita mia ho fatto ben di peggio che firmare leggi illegali: ho plaudito all’invasione sovietica dell’Ungheria, ho attaccato Berlinguer che evocava la questione morale, ero amico di Craxi, ho scritto pure alla vedova che il marito corrotto era un perseguitato.

Conosco l’obiezione: non c’è elezione senza qualche lista esclusa per ritardi o irregolarità. In Molise nel 2000 aveva vinto la sinistra con Giovanni Di Stasi, poi la destra di Michele Iorio fece ricorso contro alcune liste irregolari, Tar e Consiglio di Stato lo accolsero, si rifecero le elezioni e vinse Iorio che ancora governa. E il governo D’Alema non ci pensò neppure di fare un decreto per legalizzare le illegalità: peggio per lui, poi dicono che è intelligente. Del resto al Quirinale c’era ancora Ciampi, mica io. Due anni fa invece c’ero già io, quando alle Provinciali in Trentino venne esclusa, dopo i ricorsi di Lega e Pdl, la lista Udc alleata della sinistra. Nemmeno allora l’Unione pensò di salvare l’alleato con un decreto interpretativo: peggio per loro, pirla.

Ecco, care pirla e cari pirla: la prossima volta, anziché prendere sul serio la legge e rischiare l’assideramento per raccogliere le firme e presentarle in tempo utile, fate come me: statevene a casetta vostra davanti al caminetto, con la vestaglia di lana e le babbucce di velluto. Poi fate come i bananieri: all’ultima ora dell’ultimo giorno vi presentate in Corte d’Appello con le firme tarocche di Romolo Augustolo, George Clooney, Giovanni Rana e soprattutto Gambadilegno, magari vi fate pure un panino e una pennica per non arrivare proprio in orario, poi minacciate la marcia su Roma, portate in piazza una dozzina di esaltati, mi urlate “buh” sotto le finestre del Quirinale, mi fate sparare dai vostri giornali e io vi firmo la qualsiasi.

Anche la lista della spesa, il menu del ristorante, la ricevuta del parrucchiere, lo scontrino dell’intimissimo. Tanto Santoro l’hanno chiuso e per un mese non rompe con le sue notizie: fa tutto Minzolini, che sta dalla parte del Banana, cioè dalla mia. Statemi allegri. Il vostro presidente della Repubblica. Vostro, si fa per dire.
Cito paro paro dal Blog de "Il Russo". Il link e' questo:
http://ilrusso.blogspot.com/2010/03/cari-blogger-mavete-rotto-i-coglioni.html

Il suo pensiero e' il mio e non saprei riscriverlo meglio.

Cari Blogger: M'AVETE ROTTO I COGLIONI!

"Ai tempi del fascismo non sapevamo di vivere ai tempi del fascismo"

(Enzensberger)


E' vero: tra venerdì notte e sabato è stata fatta una porcata di quelle che gridano vendetta.
Ieri giro per i blog e cosa leggo? Invocazioni all'astensione, demoralizzazione, scoramento, inviti ad alzare le mani consegnandosi mani e piedi alle bestie, per citare De Andrè ci si costerna, ci s'indigna, ci s'impegna salvo poi gettar la spugna "con gran dignità".
Poi, per fortuna, m'imbatto in una voce fuori dal coro che reagisce dicendo: "Sono schifata, ma io continuo per cambiare qualcosa".


Fare Resistenza non significa soltanto lagnarsi, piangere miseria, compatirsi vicendevolmente beandosi del "l'avevo detto io che questi eran fascisti!": secondo voi, chi si ribellò al regime settantanni fa, passava le proprie giornate scribacchiando a destra e a manca su quanto si era sfortunati a vivere in un paese così di merda?
Ho sostenuto e sostengo Silvia alle regionali del Lazio, Pierprandi a quelle Emiliane e da oggi nel mio piccolo cerco di fare Resistenza sostenendo Pamela nel basso Piemonte.
Pamela ha 31 anni, fa politica perchè ci crede e non certo perchè velina, è quindi mediamente più giovane di molti bloggers che predicano la Rivoluzione in ciabatte davanti a un piccì, si paga i manifesti ed i bigliettini per la propria campagna elettorale, si mette su un blog su blogspot a zero spese da un paio di settimane perchè non può certo permettersi una campagna pubblicitaria tramite altri mezzi di informazione, si batte e sbatte nonostante la sua giovane età perchè crede di poter cambiare questa merda di paese da sinistra e in giro che facciamo alla faccia di chi come lei si mette in gioco in toto?
E' questo il mondo blogger? Gente che si piange addosso, che guarda quasi con soddisfazione la barca che affonda, che invita all'astensionismo facendo il gioco delle merde che barano, che intavola processi alla sinistra ogni 5 minuti ?
Ecco la mia (terza) risposta ai piagnoni che dovrebbero sciacquarsi la bocca ogni volta che parlano di Partigiani: sostenere una persona per bene per combattere e resistere alla deriva reazionaria di destra che affligge questo paese.
Non mi azzardo a chiedervi di fare come abbiamo fatto io e Gap di linkarla nella home page del vostro blog come per tutti i candidati che vengono "dal basso" e sono quindi vicini a noi, sia mai, vuoi mettere un bel banner di un Grillo et similia con persone non ricche che hanno bisogno del nostro sostegno come il pane?
Almeno andate da Pamela, ditele di continuare e non abbattersi nonostante la sua giovane età e i pochi mezzi che ha a disposizione, ditele di fare politica anche per noi, abbiamo maledettamente bisogno di qualcuno che creda e faccia politica alla faccia (mi si perdoni l'involontario gioco di parole) di tutte le porcherie, abbiamo maledettamente bisogno di essere rappresentati da persone perbene!
Allora, che aspettate, volete muovere il vostro blogculo e reagire a sta porcata ai danni dei candidati onesti?

Tuesday, March 02, 2010


Sono fatta di libri.. dentro ho tutti quelli che ho amato ed anche alcuni che ho faticato a finire.. finalmente ho riempito la mia casa dei miei libri.. li avevo lasciati sparpagliati nelle case del mondo che ho abitato negli ultimi anni.. adesso piano piano si sono riuniti e posso toccarli, rileggerli, annusarli.. cercare i segni con cui li ho marchiati per ritrovare le frasi che sono suonate piu' forti dentro.
Sono fatta di libri..

Tuesday, February 23, 2010

..so a memoria Dumbo e Peter Pan: Sofia ha la febbre.. e' malatina..

..me la tengo addosso, sul divano.. lei si gira e mi dice "mamma, in braccio"..
..non le basta il contatto fisico.. quando sta male vorrebbe potermi star dentro le tasche come un piccolo canguro ed io vorrei avere lo spazio per ospitarla..
..come un animale la annuso e la lecco sulla guancia.. e' salata di sudore e calda..
..e' il mio piccolo miracolo..

Monday, February 22, 2010

Bella, bellissima, leggera.. pesantissima..


One Art
by Elizabeth Bishop


The art of losing isn’t hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster.

Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn’t hard to master.

Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.

I lost my mother’s watch. And look! my last, or
next-to-last, of three loved houses went.
The art of losing isn’t hard to master.

I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn’t a disaster.

—Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan’t have lied. It’s evident
the art of losing’s not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.

Sunday, February 21, 2010

Riflessione sul mio ultimo post.
Lei ha subito dei torti.. lei ha diritto alla verita'.. "la verità rende liberi"

Saturday, February 20, 2010

..condividi la tua vita con una persona per anni, intimamente ed alla fine con uno stillicidio di piccole informazioni, una dopo l'altra... ti rendi conto che di veramente "intimo" non c'e' mai stato nulla.. che ti mancavano tutti i tasselli per poter conoscere quella persona.. che non sei mai andata oltre la superficie.. non sei mai entrata dentro.

E' questo che fa male? E' questo che non lascia liberi? E' questo che fa rigirare nel rancore?

..oggi non parlo di me.. io questo percorso l'ho vissuto in anni ormai molto distanti.. quando l'essere giovane ti fa sembrare tutto assoluto e, per fortuna, rende il tempo del dolore intenso ma breve.

..oggi non parlo di me.. ma cercando di capire lei cerco di capire il mio passato..
Io che ho sempre lasciato le porte socchiuse ai miei ricordi.. ai miei vecchi amori.. sono stata in grado di lasciar filtrare solo il miele da quegli spazi stretti.. perche' invece lei insegue l'amaro?
..forse e' la sensazione di non aver veramente "posseduto" il proprio compagno.. forse e' la mancanza di "conoscenza e verità" .. perche' la verita' e' quello che lui le deve ancora..

Thursday, January 14, 2010

E' una giornata di lavoro strana che mi lascia il tempo per navigare nel mondo dei blog ed apprezzare la scrittura, i messaggi, le emozioni degli altri.
E' una giornata di incontri e di chiacchiere e, forse (spero), di una possibile nuova amicizia.. oggi ci siamo annusate e mi sono piaciuti gli "odori" incontrati.. ancora solo odori, senza accezione positiva o negativa..
E' l'inizio dell'anno ed io ho bisogno di un nuovo inizio.. di una nuova direzione.. di nuova forza.. e' la banalita' dei Gennaio di tutti e di tutti gli anni (lo so) ma proprio per questo ancora piu' vera la mia necessita'.
..io mi riguardo dentro per un po', tengo a freno la solita nausea data dal primo sguardo dentro le mie inettitudini...

Partenza

Forse da questi gesti usati
fuggirò una mattina; agguanterà alle spalle
l’ombra intristita il sole nudo.

Su per i platani, latrine di cani,
guarderò il cielo; e intero
il cuore di celesti frammenti

correrò alla stazione al primo treno.

- Fabrizia Ramondino -